DPCM 22/3/2020 ECCO CHI RIMANE APERTO
Con il nuovo D.P.C.M DI viene imposta la chiusura di tutte le attività non considerate essenziali e strategiche.
Il decreto offre risposta certa ai molti imprenditori che richiedevano un termine di almeno 48/72 ore, prima della entrata in vigore della chiusura, per poter svolgere tutte le attività propedeutiche a sospendere le produzioni ed i lavori, nonché quelle necessarie alla interruzione dei servizi, consentendo anche al personale di recuperare i propri effetti personali.
Infatti all’art. 1 comma 4 viene posposta al 25 marzo l’entrata in vigore della chiusura per le attività escluse dalla lista, ivi “compresa la spedizione della merce in giacenza”, per consentire di completare “le attività necessarie alla sospensione”.
Il consiglio di stamattina, per le partite iva, è di:
– verificare se il codice Ateco dell’attività svolta sia compreso in quelli dell’elenco allegato al decreto (lista bianca delle attività consentite);
– solo dopo di rivolgersi ai propri professionisti, per cercare di capire se l’attività svolta può continuare o meno, e se rientra fra quelle considerate di filiera o meno, o se può rientrare in qualche altra situazione che ne possa evitare la chiusura;
– infine, una volta verificato che si deve sospendere l’attività, predisporre entro mercoledì tutto quello che è necessario per chiudere seppur provvisoriamente, fino al 3 aprile, almeno per ora;
– verificare il trattamento delle giacenze che non sarà possibile spedire ed i motivi di tale impossibilità.
In allegato: all. 1 DPCM 22/3/2020